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ARTICOLO TRATTO  DA "IL CITTADINO" DEL 02/03/2011 - Devecchi e un ritorno da “big” a Milano: «Che stagione, non ci avrei scommesso»

 

Pallacanestro - Serie A Il graffignanino è grande protagonista nella Dinamo Sassari
Devecchi e un ritorno da “big” a Milano: «Che stagione, non ci avrei scommesso»
 



milano «Se me lo avessero detto a inizio stagione, non ci avrei scommesso nemmeno un euro», fa il modesto, come è nella sua indole, Giacomo “Jack” Devecchi, lodigiano di Graffignana come il “cugino” Gallinari ed esterno tuttofare della Dinamo Sassari, riferendosi alla grande stagione che sta disputando (la squadra veleggia a metà classifica nel gruppetto di sei squadre al settimo posto a 18 punti). Sbarcato assieme a un nutritissimo contingente di tifosi sardi al “Forum” di Assago per sfidare per la prima volta da avversario l'Armani Jeans Milano domenica scorsa, Devecchi è stato protagonista di un’ottima prestazione nonostante la sconfitta per 88-72 contro la vicecapolista. Conferma di come sia riuscito a compiere al meglio il grande salto tra LegaDue e Serie A, continuando a essere elemento imprescindibile della scacchiera del team di coach Meo Sacchetti. Dopo ben cinque stagioni tra giovanili e prima squadra dell’Olimpia, finalmente un match al “Forum” da vero protagonista, ancorché sul fronte opposto: «È stato molto bello tornare a Milano, dove fin da piccolo ho ammirato grandissimi campioni - commenta il giocatore di Graffignana -. Diciamo che offensivamente ho giocato molto bene (miglior marcatore dei biancoblu con 15 punti frutto di 2/2 da due e 3/5 da tre per 9 di valutazione in 9 minuti di gara, ndr), dato che mi sono entrati subito buoni tiri; in difesa, invece, mi sono dovuto occupare di Jaaber, Hawkins e Maciulis e in questo caso ho subìto un po’ la loro incredibile fisicità». L'efficacia sul parquet di Devecchi, però, va ben oltre i numeri (3,5 punti col 45% da due e il 35% da tre, 1,5 rimbalzi e 1,4 recuperi in 15,5 minuti di media) e si rende palpabile soprattutto nella sua pulizia delle letture e nella sua asfissiante marcatura in “uno contro uno”, che gli ha fatto mantenere il soprannome di “ministro della difesa” anche al piano superiore: «La differenza di fisicità con la LegaDue è davvero molta - prosegue “Jack” -, ma io sto lavorando sodo e sono riuscito a mantenere la mia etichetta di difensore anche in un campionato in cui ci sono molti, troppi stranieri e nel quale un giovane italiano fa fatica a trovare spazio». Devecchi sarebbe favorevole a una maggiore regolamentazione degli stranieri, per evitare che i ragazzi italiani siano sempre scalzati da qualche americano a basso costo: «Ora capita di vedere partite con dieci stranieri in campo e dispiace un po’. Dal canto nostro, dobbiamo lavorare ancora di più per riprenderci i nostri posti». Tra gli stranieri che, in ogni caso, troverebbero spazio nel nostro campionato si annovera il talentuoso playmaker della Dinamo Travis Diener, legato a “Jack” in modo particolare: «Prima della sfida salvezza contro Teramo mi disse che se non avessi marcato al meglio suo cugino Drake Diener, gli avrei dovuto offrire una cena. Ebbene, me l'ha offerta lui».Lorenzo Meazza

 

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